Così si conduce verso la fine la storia di Albop, con una decompressione. Silver notes è un breve disegno strumentale che annuncia l’ultimo pezzo in programma per domani, prima della lettura del collage tratto dai versi di ciascun brano che inciderò a Ferragosto. Alla fine saranno 15 le canzoni che potranno essere ascoltate su A Life Based On Poetry. Non potevo fare altro che portarle e discuterne anche qui ognuno di questi 15 giorni.
Tag: dronefolk
A Life Based On Poetry #3
L’episodio tre di Albop, Feet on feet, è comunque online nella sua versione originale, senza dunque la partitura di Madge che avevo pensato di coinvolgere all’ultimo minuto e che tempereremo insieme con calma. Procedere così è suggestivo, più semplice per me che ho chiara la dinamica di queste due settimane di avanzamento, meno per chi ovviamente si ritrova su due piedi un brano abbastanza formale da particolareggiare, serve del tempo per inserirsi e lo avremo, o ci sarà spazio per una composizione ancora diversa.
Feet on feet chiama a sé la canzone, la vocalità e i passaggi speciali fra le sagomature degli accordi che la rendono una canzone giocosa e fresca nonostante alcune tinte noir insite nella progressione delle chitarre.
Questa è stata una buona giornata per invitare le forze, che comprendono il suono, le collaborazioni, le persone, e da qui ho immaginato i prossimi giorni. Ma adesso, buonanotte.
-Feet on feet-
You were from
The longest wait
With a thorn
For each leaf
I feel I’m perfect inside this letter
I won’t send
Respect the reason, it will be better
Along this empty side
I built a road
Inside a wheel
Lake of dew
Feet on feet
I was imperfect and aseptic
Day by day
The clouds got their season, they will run faster
Above the unknown
I feel I’m perfect inside this letter
I won’t send
Respect the reason, it will be better
Along this empty side
A Life Based On Poetry #2
Elemento 2 di questa storia appena cominciata e chiamata Albop, che terminerò di evocare il giorno 16. Dunque tanti brani, tanta musica, tanti spunti metapoetici e altro ancora. Il brano che è apparso oggi e che ho rapidamente inciso si intitola Ruins and chances ed è un capitolo quasi standard, mi viene da dire che somiglia in tutto e per tutto ad una canzone. Presenta un discreto ventaglio di motivetti al suo interno, strofe stiracchiate fra ombre e aperture melodiche sfacciate per un ritornello di facile ascolto. La solita selva di suoni e accordi morsicati si muove sullo sfondo, offrendo per lunghi tratti una delicata ambientazione fino al climax dal tono epico. Il testo guarda dentro, si specchia a lungo e avvia una sulfurea discussione a due dall’esito non del tutto scontato.
-Ruins and chances-
What if I were you?
Many said I was
What if I were here?
Time for two won’t heal
Simple plans invite
Any chance to starve
What if I didn’t feel
A reward for meal?
Things were not so ready to return
Massive and outstanding sources
Things were never been to return
All in me isn’t real
Soul which is a fraction
Of an old attraction
Similar reflection
In the deep I swim
No one is a station
Solid isolation
Similar reflection
In the deep I am
All in me isn’t real
What if I were here?
All in me isn’t real
What if you were me?
The Poet Angel Agenda Lp2019 è on line
Vi invito ad esplorare anche il dodicesimo capitolo della serie 2019. Si intitola The Poet Angel Agenda ed è uno dei rivoli in drone e qualche esperimento che ogni tanto lascio sgattaiolare dal mio fiume in piena. Più che una manciata di outtakes, ho pensato che stavo cercando un progetto parallelo. Ora è qui, in download gratuito al solito Mediafire e all’agile tavola di Bandcamp. Fatelo avere a chi sapete voi. Alle prossime.
Madge Midgely-Alessandro Muresu-Vol.3 è su Bandcamp
Più sotto, lascerò la parola alle stesse note che ho scritto per accompagnare su Bandcamp questo nuovo intenso episodio della collaborazione fra Mandie Shattuck e me, cominciata nell’Ottobre del 2018 dopo anni di rincorse e studio. Quello che voglio comunicare all’ascoltatore è di esserci. Ascoltate e guardate e leggete i nostri rispettivi lavori, se ne avete voglia, se vi va di capire. Prendete appunti e integrate, interagite. Mostrate il segreto esercizio dell’anima tramite le forme aperte che create. Non c’è altro.
https://alessandromuresu.bandcamp.com/album/madge-midgely-alessandro-muresu-vol-3-lp2019
Volume numero 3 della collaborazione che io e Mandie Shattuck abbiamo attivato nell’Ottobre del 2018. Come a tennis, ci lanciamo la palla sul campo della nostra visione, sperimentando, oppure no. Evocato fra la fine del 2018 ed oggi, risulta molto più esteso delle prime due prove, mostra una varietà già avanzata, sia per la scioltezza con la quale è stato composto che per l’aggiunta di strumenti inediti. Non abbiamo abbandonato la jungla, siamo saliti sugli alberi per raccontare il disegno delle nuvole, quello del sole, della notte, dei grappoli di alberi nascosti nel sentiero da inventare, estraendo per lunghi tratti le loro voci e rumori.
In attesa di aggiungere a questa scaletta un ulteriore brano, un reading nel quale abbiamo coinvolto anche l’amico fraterno Efraim Medina Reyes, autorevole scrittore colombiano ed imbattibile gentleman, per ora sono 14 le tracce che abbiamo il piacere di presentare all’ascoltatore.
Mandie Shattuck: Voce, parole, space drum, reed organ, Casio keyboard, suoni, dipinti.
Alessandro Muresu: chitarre baritone, monotron, percussioni, suoni.
Foto/Arte: Madge Midgely
Link ai lavori di Mandie:
madgemidgely.com
www.facebook.com/madgemidgelyoriginals/
Showcase: 16 Novembre 2018
Venerdì 16 Novembre suonerò un piccolo showcase al “Circolo Culturale Via Margutta” di Porto Torres (SS), in Viale delle Vigne, 28. L’inizio è fissato per le 19.00-19.20. Non ci tratterremo troppo. Dirò due cose a proposito della mia direzione artistica e della mia coscienza autoriale. La serata è intitolata: “Wang Fo: episodio di suono e discussione nella musica silenziosa.“ Tiro in ballo di nuovo il protagonista che inaugura le Novelle Orientali, dato che ho intitolato con quel nome il mio capitolo di inizio 2018. Un buon esempio di ciò che sento vivo e ricco di senso nel mio percorso consolidato. Se volete capire di più, ed evitare di farmi bruciare la mia introduzione, andate a leggervi la novella o tutte le novelle del testo di Yourcenar, e poi venite a sentire cosa ho da dire.
Mi sento bene e voglio portare in giro un set conciso di questa roba, scelta esclusivamente fra i miei ultimi due capitoli e addirittura qualche inedito tratto da Observing a man with the head in his suitcase, il triplo che sto assemblando adesso e che mi terrà molto impegnato, in pratica mi esaurirà, fino a Dicembre inoltrato. Non ci sarà una nota di intrattenimento, ma un momento per dare qualcosa in più. Sono freddo ora mentre mi rapporto col pubblico, tengo il focus sul messaggio, e con un bel sound e una sfumatura di ambiente penso che avrò davvero un buon tempo nelle prossime puntate. Alla serie di 6 brani che ho scelto, accoderò un estratto dalla mia recente collaborazione con Madge Midgely che chiuderà l’evento.
Il mio invito è esteso a tutti, ovviamente gli autoctoni sono avvantaggiati. Ma qualcosa mi dice che echeggerà anche oltre.
The Hollow Fire Lp2018 è on line
Copio ed incollo dalle note del libretto l’introduzione a questo nuovo episodio nei meandri della mia sperimentazione, la mia, di me stesso e delle altre cose, fra dronefolk e attimi di presenza e ambiente. Questo che segue è il link per scaricare gratuitamente l’intero doppio in Mp3, corredato dai testi. Una sola indicazione, veicolatelo se vi va a coloro che conoscono questo genere di avventure. Alle prossime.
http://www.mediafire.com/file/a8osgvpvy7n4tl0/ALESSANDRO+MURESU-THE+HOLLOW+FIRE+LP2018-MP3.rar
“Dedicato ai pochi.
Anche questo capitolo è stato completato. Numero nove della serie 2018. L’opera chiamata The Hollow Fire è il segno della stagione mite e lontana che ho condotto quest’anno. Ancora è in corso l’estate? Non lo so, per me non hanno più senso queste didascalie. I mezzi per evocare i 24 brani durante tutto il mese di Luglio sono stati i soliti e minimali, disposti in camere di appartamenti, davanti a rubinetterie, davanti al mare, nel bosco, di mattina presto e di notte tardi. Tutto è stato trascritto in maniera diretta e fluida privilegiando in ampia parte la prima ripresa. Questa registrazione è fra le più complete e facili che mi è capitato di fare ed è sorta in un periodo di chiarezza grande e ritrovate alleanze. Ringrazio con molto cuore la mia compagnia costante e i sostenitori della mia musica.
Dono gratuitamente agli ascoltatori The Hollow Fire. Nessun uso commerciale è consentito. Io Sono Alessandro.”
This Inexistent World Lp2018 è on line
Tre sono i titoli che ho rilasciato in un mese, uno di questi è un triplo. Non c’è male, continuiamo a sgretolare. Non so se fermarmi e sparire dal mondo inesistente o andare avanti a fargliela pagare facendolo schiattare col suo stesso peso. Oggi aggiungo una forchettata in più a questa losca merenda ed è This Inexistent World, paragrafo di ambient ombreggiato e rumore che ho racchiuso in 10 brani praticamente durante gli ultimi 10 giorni, incidendo coi miei esigui macchinari prevalentemente al mattino e di notte quando potevo captare i suoni più distinti che dalla lontananza rotolano in spazi aperti isolati.
Non ho molto da dire a riguardo, forse ne avrò più tardi in un pezzo separato o domani, se non di invitare l’ascoltatore a indirizzare il link per il download a chi sostiene la mia musica e a chi è in cammino sui sentieri d’oltreconfine. Il download dei dieci Mp3 è gratuito, come tutta la mia (la mia) verità. Grazie per l’attenzione, a presto.
http://www.mediafire.com/file/bzyoxr8t5t9i5ac/ALESSANDRO+MURESU-THIS+INEXISTENT+WORLD+LP2018+MP3.rar
Be patient, it will pay Lp2018 è online
Prima di andare a farmi una corsetta sotto al sole, vi lascio finalmente e gratuitamente il mio settimo sigillo sul 2018 in dronefolk e affini, Be patient, it will pay. Una scatola di un triplo di 34 pezzi, coi testi al seguito, tutti in inglese, dove ci sono, e un video. Tutto fatto a mano, tutto fatto da me fra Maggio e Giugno.
Essere paziente mi ha ripagato anche stavolta e spero che sarà così anche per voi. Il link è questo di Mediafire e più sotto c’è una nota contenuta nel libretto. Non ho altro da dichiarare. Grazie per l’attenzione, alle prossime.
Dedicato ai pochi.
A giorni, la fine del lavoro di trascrizione. Metto ora in ordine alcune impressioni. Continuerò fino all’ultimo giorno a cercare altre tracce per dare valore in più al mio impegno, ma al momento ho raggiunto i 34 brani che avevo intravisto. La forma e la sostanza di questo nuovo titolo, il numero sette del 2018, sono quelle di un triplo. Ho respirato due mesi per chiamare in diretta a me questa opera, che è la più ampia che ho concepito fra gli oltre 50 titoli degli ultimi 5 anni. Dall’anno scorso ho proposto capitoli abbastanza estesi nonché frequenti, per mandarli a formare alla fine dell’anno una girandola di colori, tuttavia non avevo ancora raggiunto una immagine esaustiva delle mie tavolozze in un colpo solo, in un unico episodio. Questo è il caso. Oltre a segnalare il consueto impiego di strumentazioni molto semplici e sotto la soglia della qualità audio standard, e il modo di operare asciutto verticale per trascrivere da zero ripetendo il meno possibile, non ho eclatanti sottolineature da compiere. Nessun brano in italiano; alcuni hanno liriche inesistenti, giusto dei suoni vocali. C’è un video nella scatola, è quello che ho ideato su due piedi per ‘Tulip’.
So che mi sono dedicato ogni giorno a ‘Be patient, it will pay’ lontano dal desiderio di stupire o affascinare e lontano da gran parte dei comodi della struttura della realtà comune. Anche stavolta, mi sono divertito a creare e divergere, tornare daccapo senza avere nulla in mano. Prendo le distanze da quanto avviene nel mondo e questo vale anche per le copie che io stesso riedito presumendo siano pezzi di arte o espressione con una qualche eccezione.
Restano i pochi. Non so identificare il film della vita di questi pochi ma so che nei momenti in cui anche loro lasciano perdere quelle sequenze, essi sono alla ribalta.
Maggio e Giugno sono stati la finestra dalla quale ho visto muoversi il pianeta dove vive questo nuovo episodio. Il tempo è cambiato venti volte, giorni sbattuti da brevi tempeste, completamente viola, altri rinsecchiti e senza un alito di vento. Tantissimo meritato silenzio. I canti degli uccellini nascosti sui vicini alberi sono entrati nei microfoni spesso, fino a quando non ho deciso che potevo incidere con le finestre aperte coinvolgendoli direttamente. Non mi trovavo in uno studio ma in diverse stanze di una normale casa. A quel punto, l’intero lavoro si è messo a fiorire e la mia giornata è diventata semplice.
Nubi-Vol.3 è on line
L’ho scritto e lo riscrivo brevemente, prima di tornare dall’altra parte. Per stemperare l’attesa, mentre addobbo l’albero di Be patient, it will pay, che è un triplo, che è pieno di cose e fa i suoi giri, ho messo fuori oggi questo altro volume in bassa, esigua, tenue fedeltà della serie Nubi. Il mio titolo numero 6, per quanto riguarda la serie 2018. Non aggiungo altro, contiene gli avanzi in dronefolk e generi affini di questa merenda che dura da un mese o poco più, i desideri, le macchie e la spazzatura, il cane, il gatto, gli imbucati, tutte cose che ruotano attorno ad una tavola ma che non sono esattamente il pasto. Più nudità che pasto. Ci sono delle cover, poi degli inediti, fra cantati e muti. Se conoscete chi si cimenta in queste pratiche d’ascolto, appioppateglielo. Non ci tornerò più sopra.
Nubi-Vol.3 si può scaricare liberamente in formato Mp3 ed è completo dei testi, ecco il link dal solito agile Mediafire.
http://www.mediafire.com/file/zz983tqg43t4r3z/ALESSANDRO+MURESU-NUBI-VOL.3+LP2018+MP3.rar
Grazie nuovamente per l’attenzione, per il sostegno e per tutto quello che vi pare. Alle prossime.