Anteprima: I Am my impersonal version of you.

I giorni discendono lenti dopo essere zampillati dai loro rifugi ma sono ampi, portano un mucchio di roba e robaccia con sé. Mi sono preso della libertà per afferrarne un po’ ed ecco qui, mi ritrovo punto e a capo con un nuovo titolo di primitivismo in corso e due belle invenzioni per della musica quasi di sottofondo da creare con amici, vicini e lontani. Fare le cose con qualcuno ha per me lo stesso valore di fare un viaggio verso di me penzolante nel tempo e nello spazio di altre concezioni. Andando al sodo del rumore e del brusio che costellano il mio monologo, ecco qui l’episodio odierno di 8 minuti. Più parti indaganti, più esperienza diretta.

Ci sono degli aspetti sensuali in cui sono più spigliato a questo giro, parlo in generale. Mi metto dietro l’angolo per sorprendermi e farmi paura, mi seduco, mi intrigo, mi rifuggo e rigetto, tuttavia il segnale resta lo stesso. L’apparizione della chitarra baritona nella mia vita è stato un colpo che mi ha proiettato da un’altra parte, cioè dove già mi sentivo prima, soltanto è diventata una cosa che nemmeno vedo più, svanita in me. Io Sono la mia versione impersonale di te, la pace provvisoria definitiva. Non c’è molto da pensare a riguardo, è tutto così chiaro.

-I Am my impersonal version of you.

I drive back to pretend the road

All distances are mine

Hold on in my the inner sea

across the may-be Oh… Playful romance,

Feel my full voice

You drive back to the sun

even in all the ways that are lost

See me when I’m the sun

There’s a lot of light

Sand is sand

Sent this sand

 

-Sono la mia versione impersonale di te
Mi dirigo indietro per pretendere la strada
Tutte mie le distanze
Soffermati nel mare interiore
attraverso ciò che potrebbe
Oh…
Romanza giocosa
ascolta la mia voce piena
Ritorni al sole
anche quando le vie sono tutte precluse
Guarda quando sono l’astro
C’è un sacco di luce
La sabbia è sabbia
Ho inviato questa sabbia

Nuovo capitolo: Vite private

Da qualche giorno ascolto i provini di rozzi takes che ho assemblato dopo la fine delle incisioni per Secondo Premio e calcolo che c’è sostanza per un nuovo rapido titolo, che ha appunto anche un titolo, Vite private, da mettere in circolazione prima che l’anno si concluda. Si tratta, o si tratterebbe, di un momento standard che va ad indossare il numero 12 fra gli inediti della serie 2017. Tutto da orientare, secondo quanto ho ascoltato, su un drone pacificato, prima di una virata massiccia su territori impervi e rumorosi che guiderò l’anno prossimo.

Mi sono divertito quest’anno e continuerò a farlo in maniera più sfacciata, sempre più sfacciata ma autentica, cadendo addosso al cielo invece che sbellicarmi per terra. Nuovi strumenti mi accompagnano per ampliare lo spazio di ricerca e non escludo che assumerò una forma plurima portandomi per quanto più posso a suonare dal vivo, che è una cosa che adesso voglio fare se esistono condizioni di comprensione e gratificazione reciproca con i vari attori che incontrerò.

Questa prima affacciatura è Vite private.

-Vite private
Fuori piove
Non c’è ordine
Chiedi altrove per rimettere
Tutto nel caos è al termine
Io lo so che non ho mai perso
il posto che ho
e niente è perfetto fintanto che
io non ho mai perso il posto che ho
Mi sento lo stesso,
meno sinuoso
ma presto sarò
dove sei adesso
Insegnami a non ripetermi
anche se a volte c’è così tanto vantaggio
Insegnami a non capirmi più
Esasperiamoci in questo nuovo viaggio
Tante prove da nascondere
dentro a cerchi che non quadrano
Meglio il caos che confondersi